Grande news che arriva dall’ecosistema di Cardano. C’è infatti Emurgo, che è la divisione commerciale dell’ecosistema, che si starebbe preparando a lanciare uno stablecoin sulla rete che fa capo a Charles Hoskinson. Sì, qualcosa di nuovo e che non ha alcun tipo di legame con DJED, progetto del quale abbiamo già avuto modo di parlare sulle pagine di Criptovaluta.it.

Notizia che se dovesse essere confermata, e se dovesse esserci effettivamente seguito, costituirebbe un’autentica rivoluzione per l’intero ecosistema. USDA, questo sembrerebbe essere il nome scelto, sarebbe infatti il primo stablecoin con compliance regolamentare negli USA e con una riserva di cash verificabile per ogni singolo token emesso.

Una buona notizia anche per $ADA, la criptovaluta legata a questo ecosistema, che possiamo trovare anche su eToroche su ADA offre anche staking automatico incluso – intermediario che ci permette di investire su 78+ cripto asset, con strumenti avanzati anche per il trading.

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Emurgo di Cardano pronta a lanciare uno Stablecoin

Lo riporta Coindesk – fonte particolarmente affidabile quando si tratta di mondo cripto. Cardano potrebbe infatti avere a breve il suo stablecoin. Uno stablecoin che sarà però molto diverso da DJED, del quale abbiamo già abbondantemente parlato su Criptovaluta.it. Questa volta si tratterebbe infatti di un piano decisamente più dettagliato e compliant, ovvero allineato con le regole bancarie almeno negli USA.

Cardano: ecco lo stablecoin

Il lancio è previsto sulla piattaforma Anzens per il primo trimestre del 2023, frutto di una collaborazione con enti regolati nel settore bancario degli USA, cosa che renderà lo stablecoin completamente in regola negli Stati Uniti.

In aggiunta, sempre presso la medesima nota, Emurgo avrebbe confermato la possibilità a breve di convertire altri stablecoin ad alta capitalizzazione, ovvero USDT di Tether e USDC di Circle in USDA. Più avanti, sempre secondo la stessa nota, ci sarà la possibilità di conversione da e per le maggiori cripto e anche Bitcoin.

Vedremo come evolverà la cosa, per ora ci limitiamo a riportare una notizia che è ottima per l’ecosistema di Cardano e che con ogni probabilità riuscirà ad aggiungere un altro contendente al già affollato mondo degli stablecoin con riserva.

Che ne sarà di DJED?

In realtà si tratta di due progetti diversi, sia geneticamente sia per quanto riguarda invece l’impegno delle organizzazioni ufficiali che governano Cardano. Ci sarà spazio probabilmente per entrambi, per quanto la tensione sul settore stablecoin è alta già dall’inizio della crisi innescata dal crack di Terra Luna.

Un mondo, quello degli stablecoin, da un lato necessario per ogni protocollo che voglia fare DeFi seriamente, dall’altro ricco abbastanza da far gola a praticamente chiunque. Con il regolatore americano che avrà il ruolo di chi distribuisce le carte. Chissà come reagirà l’Europa, che comunque ha già introdotto norme importanti per il comparto nel MiCA, lontano però ancora dall’approvazione definitiva.