Quasi 1 miliardo di prelievi netti nel giro di 24 ore. È questo il conto, salato, da pagare per Binance dopo che nella giornata di ieri il Wall Street Journal aveva sollevato dubbi sul suo audit e sulle sue Proof of Reserves. FUD secondo molti, secondo altri chiarimenti dovuti e per una parte dei clienti la scintilla per partire con i prelievi.

Sarebbero stati prelevati nel giro di 24 ore netti per 902 milioni di dollari, netti nel senso che questa somma tiene conto anche dei versamenti che sono arrivati nelle ultime 24 ore. Il tutto all’interno di una situazione che vede anche altri exchange nelle medesime condizioni, seppure in scala decisamente diversa.

Anche $BNB ha risentito di questa corsa che però bank run non è, perdendo mentre tutto o quasi il settore è in rialzo. Per molti un buon segnale per rientrare su questo coin. Coin che possiamo trovare anche su eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP degli strumenti, anche FINTECH e AUTOMATICI – intermediario che permette di investire non solo su $BNB, ma nel complesso su 78+ cripto asset scelti tra quelli top per il mercato.

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Fuga da Binance: non è una bank run, ma…

1,7 miliardi di dollari in controvalore sarebbero usciti dalle casse di Binance mentre ne sarebbero stati versati poco meno di 800 milioni. Cifre importanti e che forse potremmo anche considerare come spaventose, se oggetto della nostra discussione fosse un exchange qualunque. Ma parliamo comunque di quello con i volumi più alti, con le casse più sostanziose e per il quale 1 miliardo o poco meno vogliono dire circa il 3% del totale, almeno secondo i dati che sono stati diffusi anche da Coindesk.

Il FUD a orologeria

No, questo non è un approfondimento per difendere Binance, che comunque si difende da solo molto bene, ma soltanto un’occasione per fare chiarezza su quanto accaduto ieri, con una serie di attacchi provenienti dalla stampa tradizionale che hanno non solo innescato un leggero panico, ma hanno anche portato a riduzioni importanti nel valore di Binance Coin.

  • Audit: non piace agli specialisti

È stato accusato di non essere un audit (ed effettivamente non lo è, il termine è stato usato piuttosto in libertà da tutti). E al tempo stesso il WSJ ha colto la palla al balzo per avanzare questioni sulla struttura societaria di Binance. La cosa non è un mistero: Binance è nato in un periodo molto diverso da quello attuale e si è espanso molto rapidamente. Una combinazione di fattori che stanno rendendo un’organizzazione più strutturata complessa da ottenere. È un problema? Per qualcuno sì. Stanno facendo di tutto per risolverlo? Sì. Il gruppo si è registrato ove possibile, ha incontrato difficoltà negli USA (a causa di certi legami con la politica di SBF) ma che la situazione sia la stessa di qualche anno fa è una palese bugia.

  • I dirigenti rischiano la galera?

Altra notizia riportata dalla stampa tradizionale, in questo caso Reuters. La questione riguarda delle vecchie accuse di aver aggirato le sanzioni verso l’Iran e aver così consentito agli utenti di quel paese di utilizzare la piattaforma. Sono accuse risalenti, per una questione che non si è ancora conclusa e che probabilmente è oggetto di talune negoziazioni anche con le autorità. Nel peggiore dei casi, come accaduto ad un numero enorme di banche (e anche di altri exchange in passato) ci sarà una multa salata. Di galera per CZ sembra, almeno per il momento, eccessivo parlare.

Uno strano gioco politico

Crypto e Bitcoin sono anche al centro di scontri politici trasversali, con SBF, che pur sta guadagnandosi la strada verso le patrie galere, con una copertura decisamente più consistente almeno negli Stati Uniti. Il tempismo di certe accuse, così come chat diffuse pubblicamente alle quali sono Bankman-Fried aveva accesso, saranno pane per i denti dei complottisti.

Insieme nel quale sicuramente non ci includiamo, ma certo FUD a orologeria non è la prima né l’ultima volta che dovremo avere a che fare con certe accuse. Non abbiamo nulla da guadagnarci a difendere Binance, ma siamo anche nel settore tutto il giorno, tutti i giorni. E sappiamo come ciclicamente riaffiorino dubbi sull’exchange di CZ, su Tether e su altri operatori molto in vista.

Oppure, tanto per rimanere in tema di exchange, come dimenticare gli attacchi frontali e ingiustificati a Crypto.com, che poi si sono risolti con un bel nulla? Gridare “Al lupo!” è comodo, porta visite e non causa alcuna assunzione di responsabilità. Ricordiamocelo prima di prendere per buona qualunque accusa sia mossa nei confronti di questo o quel player.