Un tempo i nostri genitori canticchiavano dei 24.000 baci, oggi noi siamo invece con gli occhi puntati sul prezzo di Bitcoin, cercando di capire se, come e quando lancerà la sfida alla prossima soglia di prezzo simbolica.

Sarà possibile? Da cosa potrà dipendere? In realtà oggetto del nostro approfondimento sarà quanto sta avvenendo in senso più ampio intorno a Bitcoin, con una sorta di invito a non curarsi dei destini del re del comparto sul breve periodo. Perché questi saranno, e ne abbiamo la quasi certezza, livelli di prezzo che tra qualche mese ci faranno sorridere.

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Bitcoin forte sopra i 23.000$, può puntare ai 24.000$?

Una domanda alla quale con ogni probabilità si riuscirà a dare risposta con l’apertura, nel pomeriggio in Italia, della sessione USA, una sessione che potrebbe continuare a cavalcare un rimbalzo che, almeno nel mondo di Bitcoin, è stato decisamente forte. Un mondo Bitcoin che per una volta si fa trascinare da quanto fatto da Ethereum e che ora cercherà di riguadagnare dominance. Il tutto in una sorta di ciclo alternato tra $BTC e altcoin che lascerebbe, almeno in questo momento, ben sperare.

Balene vendono? Non è importante

Vogliamo dare un’opinione contro-corrente per adesso: superare o meno a stretto giro di posta la soglia dei 24.000$ conta poco, perché in realtà da questa fase sono emerse verità che tutti, almeno a nostro avviso, farebbero bene a fare proprie.

  • Sì, Bitcoin è maturo

Non ancora maturo come asset che siamo abituati a vedere sui mercati da più di un secolo, ma è comunque maturo a sufficienza per trovare bottom solidi in tempi relativamente rapidi e per rilanciarsi non appena le condizioni di mercato appaiano, anche a grandissime linee, più chiare.

È bastato poco per riportarlo a grande distanza, una distanza siderale in termini percentuali, dai livelli di prezzo toccati soltanto poco più di una settimana fa. I 18.000$ che avevano fatto tremare i mercati sono lontanissimi e a parte uno sparuto gruppo di ribassisti, per ora sembrano crederci in pochi.

  • Asset maturo anche perché molto più diffuso

E sì, una diffusione che per ora riguarda anche e soprattutto soggetti istituzionali e fondi. Gli stessi fondi che sono stati responsabili di liquidazioni a catena che ne hanno affossato il prezzo, ma che al tempo stesso, quando solidi, sono una delle basi da cui ripartire. Sappiamo di dire qualcosa di controverso, ma siamo anche qui relativamente certi del fatto che il futuro della storia ci darà ragione.

Un’altra buona notizia: 3AC non avrebbe più Bitcoin da liquidare

Questa è un’altra ottima notizia: almeno a guardare le prime carte processuali, Three Arrows Capital non avrebbe più Bitcoin da riversare sul mercato, per ottenere liquidità immediata.

E questo dovrebbe far cessare una volte per tutte la forte pressione di vendita che arrivava proprio dai soggetti coinvolti da questo fallimento e dal contagio che ha innescato. Con tutti o quasi che sono ormai certi del fatto che di altri grossi stravolgimenti non dovremmo vederne.

Occhio a seguire i movimenti delle whales

Prima di chiudere ricordiamo anche ai nostri lettori di stare attenti a quanto viene riportato sulle eventuali mosse delle whales. Ieri è circolata la notizia di trasferimenti importanti da parte del terzo wallet Bitcoin per coin detenuti, cosa tecnicamente vera, ma alla quale non è possibile associare una motivazione.

Sono vendite? Probabilmente sì, ma non è certo. Le whales hanno sempre ragione? Assolutamente no. Quindi svolgiamo i compiti a casa, studiamo per bene il mercato e solo allora decidiamo come intervenire, senza farci guidare da portafogli ricchi ma non per questo infallibili.