Una lezione forse a caro prezzo, ma che a quanto pare è stata appresa. Aumenta la self custody, ovvero l’auto-custodia dei propri Bitcoin, con un crollo generalizzato delle detenzioni presso gli exchange, almeno secondo i dati che sono stati diffusi da Coinglass. Crollo verticale, con qualche minima eccezione, per tutti gli exchange.

La paura fa 90, è proprio il caso di dirlo, dopo lo spettacolare e funambolico crack di FTX che avrebbe lasciato a piedi oltre 1 milione di creditori e che sarà forse la forza più importante nel portare in moltissimi a detenere per l’appunto i propri Bitcoin per conto proprio e senza alcun tipo di intermediazione.

Il tutto mentre Bitcoin continua a vivere una fase laterale. Chi volesse comprarlo per poi metterlo in autocustodia può trovarlo anche su Coinbasevai qui per ottenere un conto gratuito, per un intermediario che offre comunque accesso all’acquisto diretto di $BTC, che poi possiamo spostare in pochi minuti.

Anche all’interno del caos degli ultimi giorni Coinbase si è dimostrato essere un intermediario affidabile e sicuro, con conti in regola e che sono periodicamente verificati in quanto società quotata in borsa. Dopo l’acquisto potremo rapidamente trasferire i nostri $BTC o satoshi acquistati.

2022: fuga dagli exchange – Tutti portano fuori i propri Bitcoin

I dati sono inequivocabili. E lo sono anche da un rapidissimo sguardo al grafico che alleghiamo. Dati che sono stati diffusi da Coinglass ma che sono grossomodo confermati da tutte le società che operano nella raccolta dati. In moltissimi stanno portando fuori dagli exchange i propri Bitcoin, cercando così di evitare di rimanere incappati nello stesso problema vissuto da centinaia di migliaia di clienti di FTX in seguito alla sua debacle.

Il grafico della fuga dagli exchange

Il tutto all’interno di un trend in realtà di lungo periodo, che ormai da mesi vede le dotazioni detenute presso gli exchange in calo. Trend però che è stato esacerbato appunto dagli ultimi disastrosi eventi che hanno coinvolto l’exchange di SBF.

Eventi che hanno riportato al centro l’importanza della gestione diretta dei propri Bitcoin (cosa che vale anche per le criptovalute alt), nella speranza che questa attenzione non venga meno una volta che la debacle di FTX non sarà altro che un lontano, anzi lontanissimo ricordo.

  • Qualche dato

I numeri secchi dei Bitcoin che hanno lasciato gli exchange sono per proporzione molto diversi da exchange a exchange. Questo può essere spiegato con l’enorme differenza che esiste nelle dotazioni di ciascuno, con Binance, Coinbase e Kraken che si confermano tra quelli più gettonati (e dunque tra quelli che hanno subito di più questa fuga).

EXCHANGE SALDO
Coinbase Pro -30.234,65
Binance -50.499
Bitfinex +2.967,59
Gemini -17.781
Kraken -28.766
Situazione sui principali exchange. Dati Coinglass

Non abbiamo dati precisi su Crypto.com, anche se un’analisi superficiale delle ultime dotazioni indica una riduzione di circa 1/7 a livello globale, non sappiamo però quanta direttamente su $BTC.

Un buon segnale?

Sì. Sarà una pubblicità enorme all’autocustodia e dunque all’autoconservazione delle proprie chiavi. Questione che dovrebbe essere affrontata più seriamente da tutti e che rimane cruciale in particolare per chi comincia ad avere dotazioni importanti che intende trattenere sul lungo periodo.

Che la lezione valga però anche sul lungo periodo

E per chi vuole invece avere comportamenti più reattivi, bisogna ricordare che versare i Bitcoin – o le criptovalute – da vendere verso gli exchange è questione di pochi minuti. Di ragioni, per lasciare i propri sudati Bitcoin sugli exchange, ce ne sono oggettivamente poche. E il caso di FTX non ha fatto altro che ricordarci questa verità.